Verso la nascita della prima Casa del Design. E’ stato presentato, nel corso di una conferenza stampa nella sala “De Sanctis” di Palazzo Santa Lucia, il disegno di legge per la promozione della qualità dell’architettura approvato lo scorso 7 maggio dalla Giunta regionale. Al tavolo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e l’assessore al Governo del territorio, Bruno Discepolo. Presenti anche associazioni e istituzioni che hanno contribuito alla stesura del disegno, tra cui rappresentanti regionali degli Ordini professionali degli architetti e degli ingegneri, dell’ANIAI, dell’IN-ARCH, dei dipartimenti di architettura della Federico II e dell’Università Vanvitelli, del DO.CO.MO.MO.
“Col disegno di legge che presentiamo – ha spiegato l’assessore Discepolo – la Regione Campania intende riconoscere alla progettazione e alla realizzazione di opere di architettura contemporanea il carattere di pubblico interesse, consapevole della necessità di restituire all’architettura il ruolo che le compete nelle politiche di governo del territorio, creando una Casa del Design“
Attraverso questa legge, la Regione afferma che la qualità della concezione architettonica, l’inserimento di nuovi interventi edilizi e infrastrutturali secondo criteri di salvaguardia, innovazione e valorizzazione sostenibile del paesaggio naturale e di quello storico urbano, costituiscono un valore identitario e un patrimonio regionale e come tali rappresentano un diritto non comprimibile di tutti i cittadini.
Una legge quella campana che, continua l’assessore, “si differenzia da precedenti testi normativi, elaborati in questi anni già da regioni quali Marche, Puglia, Umbria e Calabria, perché in maniera ancora più incisiva prevede una pluralità di azioni e strumenti per la diffusione di una cultura degli ambienti di vita, la qualità delle trasformazioni fisiche del territorio, delle infrastrutture, delle città, del paesaggio e dell’ambiente e l’affermazione della centralità del progetto di architettura“.
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Il disegno di legge individua il Concorso di Idee e il Concorso di Progettazione come le procedure più appropriate per perseguire l’obiettivo della migliore qualità degli interventi di architettura e di trasformazione del territorio. Inoltre, prevede l’istituzione di un Elenco regionale dei Comuni virtuosi per la qualità architettonica dove far nascere altre casa del design
“Saranno riconosciuti come virtuosi – spiega Discepolo – tutti i Comuni presenti sul territorio regionale che avranno avviato azioni, iniziative e progetti caratterizzati dal rispetto delle leggi regionali in materia di governo del territorio, da interventi all’interno dei tessuti urbani storici, dall’espletamento di procedure concorsuali, dalla misurazione dei risultati ottenuti anche in termini di sostenibilità e innovazione“. Per questi comuni si prevede anche l’introduzione di una clausola di premialità nell’erogazione dei contributi regionali ed europei
Inoltre, sarà istituito l’Osservatorio regionale per la qualità della progettazione architettonica e urbana che sarà organo consultivo dell’Amministrazione Regionale in materia di qualità architettonica e urbana che avrà alcuni compiti specifici quali, ad esempio, la diffusione dei Concorsi di Idee e di Progettazione, la predisposizione dell’Elenco regionale dei Comuni virtuosi, la predisposizione ogni due anni di un Rapporto sullo Stato dell’Architettura in Campania e un Premio di Architettura e di Design che sarà bandito ogni due anni per attività e interventi realizzati sul territorio regionale.
Tra le novità più rilevanti del nuovo testo c’è l’istituzione di Case dell’Architettura e di una prima Casa del Design nelle città campane
La prima Casa del Design nascerà a Napoli e sarà realizzata all’interno di Palazzo Penne, edificio storico di proprietà della Regione, esempio, tra i più significativi, dell’architettura rinascimentale napoletana, di cui si prevede il recupero.
“A questa legge sulla Casa del Design crediamo molto – ha detto De Luca – essendo convinti che la trasformazione urbana sia uno dei settori economici su cui si può reggere un’economia dinamica, ma anche l’attività che può dare nuova identità alle realtà moderne. Quando negli anni scorsi mi chiedevano di trasformazione urbana mi permettevo di ricordare una delle città invisibili di Italo Calvino, Zora, che era obbligata a restare immobile e uguale a se stessa per essere meglio ricordata.
Zora languì, si disfece e scomparve, la terra la dimenticò. Un modo letterario per descrivere quello che potrebbe essere il rapporto tra trasformazione urbana, qualità architettonica e salvaguardia del patrimonio storico e ambientale. Purtroppo, è andata crescendo sull’onda di un comitatismo sgangherato l’idea che la trasformazione urbana in sé sia un dato negativo. Questa per me è stata sempre una cosa sconvolgente, tanto più che in Italia c’è un comparto fermo, quello della trasformazione urbana. Sono convinto che uno dei motivi dei ritardi del nostro Paese rispetto ad altri dipenda proprio da questo“
Oggi la trasformazione urbana è “frenata dal groviglio normativo che soffoca il nostro paese“. De Luca fa gli esempi del codice degli appalti e del codice dell’ambiente. Di qui la volontà di “unire a questo disegno di legge una serie di altri interventi“. Primo fra tutti il piano paesaggistico in merito al quale “dobbiamo snellire, innovare, trovare l’equilibro tra la tutela del territorio e lo sviluppo di una piccola economia“. Ma poi “una nuova legge urbanistica“.
Temi che suffragano le iniziative che prevede di fa nascere una prima Casa del Design
Tornando al testo di legge, De Luca sottolinea l’impegno della Regione a dare premialità ai Comuni, a incentivare i concorsi di progettazione. E conclude: “Nel disegno c’è anche la proposta di una biennale dell’architettura e del design per dare un riconoscimento ogni due anni a un’opera di architettura, di design, d’innovazione proposta dai nostri giovani, dalle nostre università, dai nostri studi. Mi piacerebbe che questa nostra piccola biennale prendesse corpo“