Un viaggio tra le 5 opere iconiche del maestro dell’architettura, Le Corbusier.
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Il 27 agosto 1965 moriva in Costa Azzurra Le Corbusier. La nostra redazione online ha scelto di ricordare la memoria del grande architetto con un breve elenco di cinque opere iconiche della sua arte
Il grande architetto Charles-Edouard Jeanneret, in arte Le Corbusier, nasce il 6 ottobre 1887 a La Chaux-de-Fonds in Svizzera, dove studia alla scuola d’arte orientandosi verso lo studio dell’architettura. La sua vera patria è comunque considerata la Francia, suo principale teatro di ogni attività critica e progettuale.
A diciotto anni realizza la sua prima abitazione. Dal 1906 al 1914 viaggia in numerosi paesi d’Europa, soggiornando soprattutto a Vienna, dove viene in contatto con gli ambienti della secessione viennese, e a Berlino dove, nello studio di Peter Beherens, conosce Gropius e Mies Van der Rohe. Intorno al 1920 cominciò realmente a lavorare come architetto e durante il suo apprendistato lavora a Berlino e poi a Parigi, dove approfondirà il suo interesse per la pittura moderna. Muore il 27 agosto del 1965 a Roquebrune, in Costa Azzurra
Cinque opere architettoniche progettate da Le Corbusier e selezionate dalla nostra redazione online!
Villa Savoye, forse la più celebre delle opere di Le Corbusier. Realizzata tra il 1929 e il 1931, quando l’architetto svizzero stava cominciando a farsi conoscere sulla scena europea, enucleava al suo interno tutte le regole del movimento moderno. L’edificio fu costruito su commissione di Pierre Savoye ed è considerato il massimo esempio del cubismo architettonico.
L’Unité d’Habitation a Marsiglia. Nella Francia rinata dopo l’occupazione nazista, Le Corbusier, trovò numerose occasioni di lavoro, potendo sviluppare al meglio le sue idee. Il più grande esempio di queste idee rivoluzionarie possiamo oggi ammirarlo a Marsiglia. L’Unité d’Habitation di Marsiglia è un progetto di “case per il proletariato e il ceto medio urbano veramente vivibili”. Realizzate tra il 1947 e il 1952 si basano su una replica (all’infinito) dello stesso modulo abitativo, per appartamenti di 2, 3, 4 o 5 persone. Ma anche case collegate tra loro non tanto da corridoi, quanto più da strade, ai lati delle quali sorgessero negozi e luoghi di ritrovo.
L’Unité d’Habitation di Marsiglia, chiamata anche Cité Radieuse, è il prototipo a cui si sono ispirate altre progettazioni di Le Corbusier che, dopo aver ultimato la sua prima città verticale, fu chiamato a realizzare complessi residenziali “popolari” anche a Rezé, a Briey, a Firminy e a Berlino Ovest.
L’ardita Cappella di Notre-Dame du Haut, al confine con la natia Svizzera, è uno degli edifici più famosi di Le Corbusier. Con questa progettazione l’architetto svizzero ha dimostrato al mondo come i suoi dettami teorici non erano limitati al solo ambito delle costruzioni civili. La cappella sorge nei dintorni di Belfort e fu progettata nel 1950 ma realizzata tra il 1954 e il 1955. L’attesa consacrazione però è arrivata solo nel 2005.
Il quarto “edificio” che abbiamo scelto di inserire in questo breve elenco fa parte di un progetto che ci ha sempre affascinato. Una progettazione urbanistica immensa su cui (dobbiamo essere sinceri) abbiamo trascorso ore e ore in contemplazione. Il Palazzo dell’Assemblea a Chandigarh, in India.
Con questo lavoro Le Corbusier dimostrò a tutti (anche ai tanti detrattori) di non essere solo un architetto. Il progetto della città ideale di Chandigarh nasce nel 1951, quando il primo ministro indiano, Jawaharlal Nehru chiese a Le Corbusier di disegnare una nuova città nel nord del paese. La metropoli si sarebbe chiamata Chandigarh e sarebbe divenuta la capitale di due regioni del nord. Le Corbusier ebbe praticamente mano libera nel disegnarla e il risultato è oggettivamente “da togliere il fiato”.
La chiesa di Saint Pierre a Firminy Verte rappresenta il quarto edificio che Le Corbusier aveva immaginato per il Comune di Firminy Verte, il quartiere di Saint Etienne che oggi ospita la casa della cultura, uno stadio ed un edificio residenziale per 414 alloggi complessivi. Il progetto della chiesa di Saint Pierre è stato completato nel 1960, ma l’Architetto non lo vedrà mai realizzato. La prima pietra venne infatti posata nel 1970, cinque anni dopo la sua morte.