Ci sono novità sul famoso crollo Morandi.
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Crollo Morandi. Stando all’agenzia spaziale, il ponte ha iniziato a deformarsi in modo significativo dal 2015 e negli ultimi mesi di vita il movimento è aumentato
Colpo di scena dalla Nasa che mostra qualcosa di sorprendente. Stando all’agenzia spaziale, il ponte ha iniziato a deformarsi in modo significativo dal 2015 e negli ultimi mesi di vita il movimento è aumentato. Tutto questo mentre accusa e difesa affilano le armi in vista della battaglia legale. A spiegare bene la vicenda è ‘Il Corriere della Sera’.
«È stato scoperto il precursore deformativo del ponte Morandi, riguarda in particolare la pila crollata che aveva subìto una torsione. Abbiamo anche dimostrato che dal 1992 al 2011 il ponte non si è invece mai mosso», spiega Carlo Terranova, geologo del ministero dell’ambiente, che ha partecipato al gruppo di lavoro mettendo a disposizione i dati storici rilevati dal satellite radar Cosmo-SkyMed
Crollo Morandi: lo studio della Nasa
La Nasa ha studiato il crollo Morandi elaborando le informazioni del satellite con una metodologia innovativa in grado di cogliere spostamenti anche minimi di qualsiasi struttura.
In sostanza, secondo l’agenzia spaziale americana quei dati avrebbero potuto forse evitare il crollo Morandi, se solo fossero stati elaborati e sfruttati per lanciare un alert all’amministrazione competente e intervenire. Perché, dunque, se davvero si trattava di numeri allarmanti, non si è mosso nessuno?
E mentre si discute delle conclusioni di questo report pubblicato dal Jpl si scopre che la procura di Genova aveva già chiesto all’agenzia governativa italiana Asi le serie storiche dei dati satellitari. Informazioni che sono state consegnate sotto forma di quattro studi autonomi ai quali hanno partecipato anche il Cnr, una nota università e due imprese private nazionali.
«Documenti interessanti», hanno commentato gli inquirenti, aggiungendo solo che gli studi sono stati girati a suo tempo ai consulenti dell’accusa, impegnati in questo periodo a capire le cause del crollo. Nelle carte l’analisi è asettica, nessun commento, nessun giudizio, diversamente da quanto ha invece pubblicato la Nasa, che ha comunque basato il proprio lavoro sullo stesso archivio
La questione verrà probabilmente chiarita nei prossimi giorni. Nel frattempo, il geologo Terranova sembra non avere dubbi: «Il ponte è andato in stress e se ci fosse stata la struttura di cui si discute, la grande tragedia sarebbe forse stata evitata. Stiamo continuando a parlare di disastri al passato, mi sembra terribile».
E conclude con una considerazione personale e un auspicio: «Il ponte poggiava su un terreno che potrebbe essersi mosso negli anni. Il satellite è in grado di vedere anche queste variazioni. E allora basta, usiamolo per prevenire e per costruire meglio i ponti».