Il Liberty in Italia, si sviluppò tra la fine e gli inizi del Novecento.
Con il nome “Liberty” si intende un più vasto movimento artistico che, nel periodo temporale indicato precedentemente, interessò soprattutto l’architettura e le arti applicate (artigianato, lavorazione del vetro, del legno, della ceramica).
Nato inizialmente in Belgio, grazie all’architetto Victor Horta, il Liberty si diffuse presto in tutta Europa divenendo in breve lo stile della nuova borghesia in ascesa.
Il fenomeno prese nomi diversi a seconda delle nazioni in cui sorse, ad esempio in Francia assunse il nome di “Art Noveau”, in Germania il nome di “Jugendstil”, in Austria “Sezessionstil”, in Spagna “Modernismo”, ed in Gran Bretagna “Modern Style”.
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Il Liberty in Italia, come nacque
In Italia gli venne inizialmente affibbiato il nome di “Floreale”, per poi assumere il più noto nome di “Liberty”.
Come molti altri movimenti artistici dell’epoca, (le avanguardie ne saranno un vero e proprio manifesto), il Liberty in Italia così come in Europa nacque da un’ideale di completa rottura col passato, traendo ispirazione dall’ideologia inglese delle “Arts and Crafts”, che aveva posto l’accento sulla libertà della creazione artigiana come l’unica alternativa alla piatta meccanizzazione e produzione in serie di oggetti dal dubbio valore estetico.
L’obiettivo del Liberty era infatti quello di provare a fornire una nuova definizione del gusto, del bello.
Si proponeva come elemento di miglioramento e di abbellimento per l’appunto. Non è un caso che in Italia si sviluppò prevalentemente in architettura e nella decorazione d’interni delle abitazioni.
Fu anche per questo che gli artisti cercarono ispirazione nell’eleganza della natura e nella forza della linea, vero e proprio elemento cardine, oltre che sintattico: motivi floreali, venature delicate, linee curve e morbide, viticci e modanature divennero i tratti distintivi di questo stile.
Esso si fondò sul concetto di coerenza stilistica e progettuale tra forma e funzione.
Adottando le nuove tecniche di produzione industriale, ed i relativi “nuovi materiali” quali il ferro, il vetro e il cemento, il Liberty giunse per la prima volta alla definizione di una nuova progettualità: quella del cosiddetto Industrial Design.
Il Liberty in Italia fa fatica a prendere piede.
Il Paese sembra infatti aver dimenticato le spinte ideologiche e popolari del risorgimento, accomodandosi nel comfort di essere finalmente una nazione unita.
Il Liberty in Italia si affermò con determinazione soltanto a seguito dell‘Esposizione di Torino nel 1902.
I centri più importanti dello “Stile del ‘900” furono Torino, Palermo, Firenze, Lucca, Viareggio, Milano, Roma, Emilia-Romagna.