Come è ormai noto a tutti i professionisti del settore edile e architettonico, dal 1° gennaio 2021 vige l’obbligo in tutta Italia di realizzare edifici NZEB per tutti gli immobili privati e pubblici.
Nel caso di edifici pubblici, l’obbligo è scattato già dalla fine del 2018.
Edifici Nzeb: la normativa dettagliata
Il DLgs 192/2005 infatti, ha subito le modifiche del DLgs 48/2020, il quale a sua volta ha recepito la direttiva Europea 844 (EPBD III), rinnovando così le caratteristiche già definite dal Decreto Requisiti Minimi.
All’Art. 4 bis. intitolato “Edifici ad energia quasi zero”, al comma 1 si definisce come:
“[…] A partire dal 31 dicembre 2018, gli edifici di nuova costruzione occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, ivi compresi gli edifici scolastici, devono essere edifici a energia quasi zero. Dal 1° gennaio 2021 la già menzionata disposizione è estesa a tutti gli edifici di nuova costruzione.
La differenza fra la vecchia e la nuova soluzione, si potrebbe semplificare in due punti:
- Un involucro ottimizzato per superare tutte le richieste di un nuovo edificio deve migliorare le sue prestazioni mediamente di un ulteriore 15% per poter diventare un edificio NZEB
- Le Fonti rinnovabili (vedi Allegato 3 del Dlgs 28/2011) dovranno avere un QR globale del 50% (contro il 35 % del 2015).
Quando parliamo di edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building = Edifici ad Energia Quasi Zero) ci riferiamo a edifici dalle elevate prestazioni energetiche ed il basso consumo. Essi, infatti, richiedono per il loro funzionamento un consumo energetico estremamente esiguo, quasi nullo.
Il loro fabbisogno risulta quindi coperto in maniera significativa dall’energia prodotta da fonti rinnovabili.