Tra i contest più richiesti agli oltre 60mila membri di architetti, ingegneri e professionisti della progettazione iscritti alla community di GoPillar c’è senz’altro la possibilità di dividere in più unità abitative uno spazio.
Questo perchè avere più progetti e idee rappresenta sicuramente un plus che grazie alla nostra piattaforma i clienti di tutto il mondo posso ottenere che porta tra l’altro a risparmiare più del 70% dei costi di progettazione per chi si affida invece a un professionista offline.
Le motivazioni di dividere uno spazio in più unità abitative possono essere diverse, sicuramente la più richiesta è quella di creare due case abitabili da dividere tra i propri familiari, pensiamo a esempio a una famiglia con due o più figli, ma esiste anche un altra motivazione che soprattutto negli ultimi anni sta prendendo il sopravvento. Chi dispone infatti di uno spazio sufficientemente grande, può disporre la divisione in più unità abitative al fine di avere una seconda unità da affittare, entrando così nel mondo del nuovo e crescente business degli affitti a breve termine.
Questo è proprio il caso del Contest che andremo a vedere oggi, una famiglia di Monza composta da tre perone, ha appena acquistato un nuovo appartamento in città e ha deciso di ricavare un piccolo monolocale da destinare proprio a questo scopo.
Il brief
A partire dal brief, la richiesta del cliente è chiara e puntuale, l’appartamento di circa 210 mq dovrà essere diviso in due unità abitative, un grande appartamento di 170 mq con due camere da letto, uno studio che possa essere utilizzato anche come camera degli ospiti, due bagni e una lavanderia, e un secondo monolocale di 40 mq che possa ospitare un minimo di 2 persone fino a un massimo di 4.
Chi ha appena effettuato un acquisto importante, come un appartamento nel centro di Monza, però, ha anche la necessità di ottimizzare i costi, ed ecco infatti che tra le richieste del nostro cliente c’è quella di limitare quanto più possibile lo spostamento dei muri esistenti, mantenere il marmo del salone e il parquet delle camere per l’appartamento principale. Quello che il nostro cliente ci sta chiedendo è dunque ottenere la migliore divisione dei due appartamenti, in modo da ridurre i costi! Una sfida raccolta dalla nostra community che ha risposto con ben 28 progetti completi messi a disposizione del nostro cliente.
Ricordiamo sempre che i nostri professionisti non sono solo degli esperti progettisti, ma sono anche dei fini designer, proprio per questo il cliente ha ancora una richiesta. L’interior design non deve essere classico, l’appartamento principale deve avere gusto retrò moderno, soprattutto nell’ottica di utilizzare dei mobili già in loro possesso di inizio 900, entrambi i proprietari hanno vissuto all’estero e il tema del viaggio, tengono a specificare, è di loro gradimento.
Minori richieste invece per l’appartamento più piccolo, per il quale vogliono sicuramente una proposta che sia funzionale, così da poter offrire un buon servizio ai loro futuri ospiti.
Reversibilità
Il brief del nostro cliente, come abbiamo visto è stato molto dettagliato. Ma lavorando con molti professionisti possono emergere delle necessità che non erano state valutate. ricordiamoci sempre, infatti, che i nostri qualificati membri della community sono altamente specializzati nel settore. Per questo tra i progetti vincitori, tutti hanno valutato la possibilità che questa scelta di dividere l’appartamento in due unità fosse temporanea. Sappiamo bene, pensandoci, che le situazioni familiari possono cambiare, per questo motivo la scelta di avere un unico grande appartamento può essere, in un secondo momento, un’opzione da valutare.
Proprio in considerazione di questo, tutti i progetti vincitori, hanno ricavato l’appartamento da affittare dalla zona di servizio senza modificarla più di tanto, in quanto già dotata delle caratteristiche richieste. Anche se la camera è un po’ piccola, considerata la destinazione, le dimensioni non sono un problema. Così facendo in futuro si potrà riaccorpare in un appartamento unico senza effettuare importanti interventi murali o impiantistici, lasciandosi aperta la possibliità di tornare a un appartamento più grande e rispondere a eventuali esigenze future che potrebbero cambiare. Inoltre, questa soluzione, permette di non frazionare dal punto di vista catastale l’immobile, mantenendo così eventuali agevolazioni fiscali.
Sono sicuro che i nostri clienti hanno apprezzato questa possibilità che, almeno a quanto si leggeva nel brief, non avevano valutato.
L’appartamento padronale
Se questo plus proposto dai professionisti ha aiutato nella scelta dei progetti migliori, sicuramente a fare la differenza e determinare il podio finale ha contribuito la soluzione proposta per l’appartamento padronale.
Rispettando tutte le richieste iniziali, ma reinterpretando al meglio gli spazi, l’architetto Monica Campana di Mazara del Vallo e l’architetto Filippo Colombetti di Milano hanno ottenuto rispettivamente il primo e secondo posto della classifica finale.
A garantire il primo posto, sicuramente sono state le tavole di arredo specifiche e le scelte condivise di mobilio che hanno visto nel concept d’illuminazione e nella scelta di faretti da incasso e tubi led, oltre a lampade in sospensione presentati nella planimetria controsoffitti e illuminazione la chiave vincente del contest