Le comunità energetiche nascono dall’aggregazione di un certo numero di “prosumers” disposti a condividere impianti di produzione di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile, oltre che l’energia prodotta.
Con la definizione di “prosumer”, ci si riferisce ad un utente che non si limita al ruolo passivo di consumatore (consumer), ma anzi, decide di partecipare attivamente alle diverse fasi del processo produttivo (producer).
In poche parole, il “prosumer” è il fondatore delle comunità energetiche, in quanto è colui che possiede un proprio impianto di produzione energetica, della quale ne consuma una parte, mentre la rimanente quantità può essere immessa in rete, scambiata con altri consumatori fisicamente prossimi al “prosumer” o anche accumulata in un apposito sistema di deposito e dunque restituita alle unità di consumo nel momento più opportuno.
Le forme innovative di “prosumption” (attività di prosumer) possono essere attuate attraverso le comunità energetiche (CE), ovvero un’organizzazione di più utenti che, attraverso una reciproca e volontaria adesione ad un contratto, collaborano con l’intento esclusivo di produrre, consumare e gestire tutta l’energia attraverso uno o più impianti energetici locali.
Comunità energetiche, le caratteristiche
Attualmente, in molti paesi del mondo sono attive diverse iniziative di autoconsumo collettivo e di comunità energetiche, dimostrando così il potenziale di “trasformatore sociale” di un’attività come questa, capace di facilitare l’adozione di comportamenti eco-sostenibili.
Con le dovute distinzioni e differenze tra loro, le comunità energetiche sono tutte accomunate da uno stesso filo conduttore: fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri, senza alcun indirizzo al profitto.
Questi sono dunque i principi su cui si fonda una comunità energetica sana che, attraverso il coinvolgimento dei cittadini e dei suoi utenti, risulta in grado di produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione.
In Italia, da molti anni vivono molteplici comunità energetiche, situate principalmente nella zona settentrionale della penisola. Tra le più antiche troviamo le seguenti:
- FUNES, nata nel 1921 in Alto Adige con il nome di “Società Elettrica Santa Maddalena”
- EWERK PRAD, Cooperativa di Prato allo Stelvio, gestisce 17 impianti a fonti rinnovabili
- COOPERATIVA ELETTRICA GIGNOD, la quale si trova a Saint Christophe, in Valle d’Aosta.
L’energia prodotta dalla cooperativa è ceduta ai soci. - COOPERATIVA ELETTRICA ALTO BUT, fondata in Friuli nel 1911
- SEM – SOCIETA’ ELETTRICA DI MORBEGNO, nata in Valtellina nel 1897.
Questa società produce energia elettrica attraverso lo sfruttamento di ben otto impianti idroelettrici situati in Valtellina / Alto Lario.