Come trasformare una fabbrica storica immersa nella campagna del sud Italia ed effettuare un importante intervento di ristrutturazione immobiliare?
Una fabbrica di lavorazione del tabacco degli anni ’30 in Puglia diventa un lussuoso rifugio di campagna (con 6 camere da letto) immerso tra pini e ulivi
Era un tabacchificio costruito negli anni trenta quando la provincia di Lecce produceva un quarto del tabacco italiano. È stata un’officina per la lavorazione dei metalli e oggi è una magnifica dimora nella suggestiva campagna di Diso, nel cuore del Salento, all’ombra di pini odorosi e olivi argentei che sfidano il sole e il vento. Come trasformare una fabbrica di questo tipo?
Un vecchio fabbricato artigianale denominato “Pasturizza”, costruito nella prima metà degli anni ’30 per la lavorazione del tabacco (deposito, cernita, selezione, disinfestazione e forni). Testimonianze raccontano che le camere a sinistra erano riscaldate con stufe a 50° a solfuro di carbonio per evitare le tarme, ci lavoravano circa 100 operaie e durante la guerra accoglieva soldati polacchi e partigiani. Dopo la guerra (fino agli anni ’50) è un deposito di grano e cereali per la distribuzione pro-capite della dose di pane. Negli Anni ’60, con la fine della tabacchicoltura, fu venduto a privati.
Nel recupero dell’antico opificio, che avrà una destinazione residenziale/ricettiva, si è pensato di dare un carattere piuttosto industriale attraverso l’utilizzo del ferro per diverse finiture (tipo pareti vetrate, infissi, e illuminazione) e del pavimento “industriale” (battuta di cemento al quarzo). L’impianto planimetrico, molto interessante, si presenta con una “croce latina” (“tre navate” con “transetto” e “abside”) intorno alla quale si dislocano le varie suite. Le 36 volte a stella, ampie e molto alte, di cui è composta “La Grande Chiesa” la rendono un fabbricato rurale mozzafiato con importanti “fuori scala” amplificati dall’uso del bianco.
Come trasformare una fabbrica storica italiana in un albergo ricco di charme. L’immobile oggi si presenta con una grande facciata scolorita dal sole e dal vento, un’architettura senza tempo, un edificio imponente all’interno di un vasto uliveto, riportato in vita da un restauro realizzato con il massimo rispetto per lo spirito del luogo
All’interno troviamo pezzi di design e oggetti da collezione, collocati come se fossero parte di un’installazione, mescolati in ossequio al concetto giapponese del wabi sabi, che celebra l’interazione tra bellezza, semplicità e imperfezione.
La porta d’ingresso, allineata con quella posteriore, dilata lo spazio e gli elementi in vetro e ferro accentuano l’anima industriale e razionalista dell’edificio. Quello che era, una volta, un luogo di lavoro intenso è diventato oggi un tempio del relax assoluto.
Dopo una lunga giornata al mare, le sei suite, eleganti e minimaliste, offrono un rifugio intimo e accogliente. E quando uno ha di nuovo voglia di uscire, l’enorme living, gli angoli di lettura ricchi di poesia, la spaziosa cucina e i gazebo esterni riportano istantaneamente all’atmosfera di una piazza italiana, ideale per stare insieme, socializzare e godere delle cose belle della vita.
Il grande cortile posteriore, perfettamente simmetrico, una volta uno spazio per essiccare il raccolto, è adesso una distesa di verde eterno, con una piscina lunga e stretta, le cui acque riflettono il cielo come uno specchio, serene e trasparenti, come se fossero lì da sempre.
Come trasformare una fabbrica di tabacchi immersa nella campagna pugliese in un resort elegante e architettonicamente di pregio?
- MASSERIA DISO – IL TABACCHIFICIO
- Diso, Lecce | Restauro
- Architetto: Raffaele Centonze
- Città: Diso, Lecce
- Anno: 2018
- Cliente: Privato
- Impresa: Sepe Service srl – Renova s.r.l.
Raffaele Centonze: il professionista che ha risposto in concreto alla domanda su come trasformare una fabbrica dal grande valore storico in una residenza turistica ricca di fascino ed eleganza
Laureato nel 1999 a “La Sapienza” di Roma con una tesi di laurea sulle masserie salentine.
Dopo una collaborazione con il Prof. Arch. Gianfranco Moneta (ordinario della cattedra di Progettazione II della Facoltà di Architettura “La Sapienza” di Roma), ha aperto il suo primo studio nel 2000, occupandosi in prevalenza di edilizia, recupero e design.
Dal 2004 al 2010 ha collaborato da esterno con il settore urbanistico del comune di Lecce – Ufficio P.U.G. e Ufficio Progettazione. Nel luglio 2011 ha inaugurato il nuovo studio R_100 architetture.