La preparazione della planimetria catastale per la pratica DOCFA è sicuramente un’operazione complessa per le variabili e diversità riscontrabili in ogni singola pratica.
La planimetria catastale è infatti il documento che raffigura graficamente un bene immobile.
Ogni immobile, infatti, è a tutti gli effetti un’unità immobiliare censita all’interno di un registro immobiliare, denominato Catasto.
Tale documento risulta quindi determinante ai fini fiscali e giuridici, in quanto viene allegato ad atti notarili e passaggi di proprietà.
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Come si prepara una Planimetria catastale?
Innanzitutto, la planimetria catastale deve essere disegnata in scala 1:200, mentre per quanto riguarda le unità di dimensioni contenute è consentita la realizzazione in scala 1:100 o 1:50.
Diverso il discorso per le unità immobiliari corpose, rappresentabili esclusivamente dalla 1:500 alla 1:2000.
Seppur richieda precisione nella sua realizzazione, la planimetria catastale non deve contenere al suo interno retinature, arredi o informazioni superflue come campiture e riempimenti che pongono in evidenza muri portanti e pilastri o altri manufatti edilizi.
Sono richiesti invece altri accorgimenti tecnici quali il simbolo dell’orientamento della rappresentazione grafica, ovvero l’indicazione della direzione del Nord. Esso deve essere disegnato all’interno del riquadro preferibilmente in basso a destra.
È inoltre obbligatorio quotare le altezze dei locali, con la simbologia predefinita e le seguenti differenze:
- La quota di unità con altezze uniformi va indicata una sola volta
- Le quote di unità con locali ad altezze diverse vanno ripetute per ogni ambiente
- La quota di un locale con altezza variabile deve prevedere l’indicazione della quota massima e minima presente all’interno
- La quota di parti che hanno altezza inferiore a m 1,50, debbono essere indicate riportando la linea virtuale che ne evidenzia la proiezione a terra (tratteggiata)