Andiamo a scoprire insieme tutti i trucchi di 3DS Max con un caro ospite, Alessandro Iulianella.
Botta a risposta con l’architetto e docente dell’Academy di GoPillar, Alessandro Iulianella, sulla professione di architetto, mondo universitario e software di modellazione 3D con 3DS Max
Architetto paesaggista, Alessandro Iulianella si è specializzato negli ultimi anni nell’insegnamento di corsi di programmi di modellazione 3D e 2D. Grazie al conseguimento di due master e delle certificazioni ufficiali Autodesk ottenute in 3DS Max, Inventor, Autocad e Revit, Alessandro è oggi riconosciuto come uno dei massimi esperti nel mercato dei professionisti della modellazione 3D.
Competenze professionali che inizia a coltivare fin dalle superiori, la sua prima formazione è quella del geometra dove inizia fin dall’adolescenza ad utilizzare e padroneggiare AutoCAD. Oggi collabora con diverse scuole di formazione per progetti di alternanza scuola-lavoro, attività extrascolastiche e per la formazione di operatori di aziende nel campo della meccanica e dell’architettura. Il suo metodo di insegnamento è caratterizzato dalla solarità che lo contraddistingue e che riesce a trasmettere con entusiasmo e passione in ogni lezione. Mantiene in parallelo l’attività da architetto, collaborando con diverse figure professionali e studi.
Ciao Alessandro, piacere di incontrarti e buon fine anno. Iniziamo questa chiacchierata con una domanda, forse un po’ personale. Qual è stata la tua prima esperienza professionale? Ricordi ancora il tuo primo progetto?
La mia prima esperienza risale a circa 6 anni fa, in pieno periodo universitario, nella quale iniziai come stagista all’interno di uno studio di progettazione. Crescendo e col passare degli anni tale collaborazione si è poi mantenuta permettendomi di cresce professionalmente e di fare poi il grande passo, ovvero quello di segnarmi all’albo degli architetti di Roma.
Nell’ambito della docenza invece la prima esperienza, sicuramente più recente, inizia circa 3 anni fa, un po’ per gioco un po’ per necessità. Il mio primo corso furono una serie di lezioni face to face. Come prima esperienza non andò neanche troppo male; infatti da lì a poco mi venne assegnato un nuovo corso e capì che la docenza mi poteva piacere, diventando con il tempo un secondo lavoro.
Il mio primo progetto invece fu la realizzazione di un piccolo parco urbano, solo che all’epoca era una semplice proposta da presentare ad un comune e, oltretutto, non portava neanche il mio nome in quanto ero in piena fase di stage. Sfortunatamente il progetto, per mancanza di fondi, non fu però mai realizzato.
Alessandro è un professionista affermato e che (ve lo possiamo garantire noi) “non se la tira“. Una persona con cui è piacevole scambiare opinioni ma che ha un’idea ben precisa del mondo professionale che ci circonda e di come l’università italiana (secondo lui) non prepari al meglio ad affrontare le sfide del lavoro.
“Purtroppo, e questo è un mio pensiero – ci racconta Alessandro – l’università italiana ti prepara molto poco per il mondo del lavoro, dandoti una visione un po’ distorta. Se devo dire la verità, l’università mi è servita solo per prendere il pezzo di carta e potermi segnare all’albo. Sono state le esperienze successive nell’ambito lavorativo vero e proprio che mi hanno formato.”
Alessandro perché hai scelto di diventare architetto paesaggista?
Ho scelto di essere un architetto paesaggista perché ho sempre avuto fin da piccolo una grandissima vocazione per gli spazi aperti e verdi. Quando decisi di segnarmi all’università, vedendo le varie offerte formative, mi balzò subito agli occhi il corso in tecniche per la progettazione di paesaggi e giardini che prevedeva successivamente una specializzazione in architettura del paesaggio. Non esitai nemmeno un’istante, tanto che provai solo e soltanto quel test d’ingresso (essendo un corso a numero chiuso). Fortunatamente il test andò bene.
Questo per quanto riguarda la tua specializzazione. E per quanto riguarda la professione di Architetto più in generale? Come giudichi, alla luce delle costanti innovazioni, il ruolo e la figura dell’architetto?
Purtroppo fare l’architetto è diventato molto difficile, a maggior ragione se sei un architetto paesaggista; i motivi sono molteplici. Vuoi perché ormai con tutti questi social basta che hai anche una sola recensione negativa e sei subito fuori gioco, vuoi perché siamo tantissimi iscritti, vuoi che oltre a te ci sono anche ingegneri e geometri. Insomma la concorrenza è molto alta. A tutto questo vanno poi aggiunte le sempre più articolate leggi che regolano l’attività edilizia, ma anche le leggi stesse che regolano il campo di applicazione dell’architetto e in particolare l’architetto paesaggista.
Per dirne una. Essendo io un architetto paesaggista per legge non posso fare la direzione cantiere in quanto per lo stato italiano io non ho le dovute competenze e questo, anche se sono fortemente discordante perché per diventare direttore di cantiere bisogna effettuare un corso di 120 ore, posso anche accettarlo. Ma sempre per la stessa legge, un agronomo (senza togliere nulla alla loro professionalità) se ha 3 anni di esperienza certificata di cantiere può accedere al corso per diventare direttore di cantiere.
Ora, non ci vuole di certo uno scienziato per capire quale percorso di studi possa aver affrontato un agronomo rispetto ad un architetto paesaggista…Aggiungendo inoltre che io, come figura professionale, devo essere iscritto all’ordine degli architetti, mentre un agronomo ha un ordine a sé. Lascio quindi a te le conclusioni.
Che rapporti ha con i tuoi colleghi?
Generalmente i rapporti con i colleghi sono sempre ottimi. Certo, si possono verificare quei casi in cui non si riesce a istaurare un buon feeling, ma in linea di massima posso dire che c’è molta collaborazione. Almeno su questo non mi posso lamentare.
Quali sono i grandi maestri che hanno accompagnato il tuo percorso accademico e lavorativo?
Diciamo che ce ne sono tanti. È vero che io sono un architetto paesaggista, ma come formazione superiore ho frequentato l’istituto tecnico per geometra. Lì, come molti miei colleghi, mi sono appassionato tantissimo alle architetture di Le Corbusier e Frank Lloyd Wright. Entrando poi all’università e cambiando completamente argomento, sicuramente una grossa influenza in tutti i miei progetti universitari l’ho avuta da Michel Desvigne.
Qual è stato il tuo percorso di studi?
Come ho detto ho avuto una prima formazione da geometra, all’istituto tecnico di Tivoli, la città in cui vivo. Successivamente mi sono segnato all’università degli studi di Roma “Sapienza” dove ho conseguito la laurea triennale in tecniche per la progettazione di paesaggi e giardini e successivamente sempre nello stesso ateneo la laurea magistrale in architettura del paesaggio. Durante tutto il periodo universitario ho poi conseguito delle certificazioni professionali, tra tutte quella di 3DS Max, che attestavano l’utilizzo di software di modellazione tridimensionale.
Concluso il periodo universitario ho poi implementato le conoscenze di software facendo numerosi corsi per quanto riguarda l’utilizzo dei software Autocad, Revit Architecture, Revit Structure, Revit Mep, Dynamo, Inventor e Cinema 4D. Ma non mi accontento… ho già in cantiere almeno altri 3 corsi.
Alessandro, dopo “essersi fatto un nome” lavorando sul campo, è oggi uno dei docenti della GoPillar Academy con un corso online incentrato sull’uso professionale del software della suite di Autodesk, 3DS Max, in associazione con il software di renderizzazione 3D più usato nel mondo dell’architettura, V-Ray, di proprietà di Chaos Group. Un corso che Alessandro ha realizzato con lo scopo dichiarato di comunicare ai corsisti il corretto flusso di lavoro per affrontare al meglio la fase di progettazione e realizzazione del modello tridimensionale, evitando così di far incorrere l’utente neofita in fasi che in un determinato momento della progettazione non sono richieste.
Prima di tutto complimenti per il tuo corso. Puoi dirci in anteprima quali competenze tecniche e professionali possono essere acquisite seguendo il tuo corso online in Modellazione 3D con 3DS Max + V-Ray?
I corsisti saranno in grado di utilizzare un potente software di modellazione riuscendo a realizzare un modello tridimensionale con molta semplicità. Inoltre saranno in grado di utilizzare tutte le funzioni riuscendo a impostare luci camere e materiali del potente motore di renderizzazione V-Ray
Per quale motivo un professionista o uno studente dovrebbe scegliere un corso in Modellazione 3D con 3DS Max + V-Ray?
Innanzitutto l’offerta formativa è stata studiata in modo tale che lo studente possa apprendere appieno tutte le potenzialità del software, imparando passo dopo passo tutte le funzioni veramente utili durante la realizzazione di un modello tridimensionale di una villa. Inoltre sono presenti delle esercitazioni che permettono di poter mettere in pratica tutti i concetti spiegati. Per ultimo, sono state realizzate delle dispense utili per ricapitolare gli argomenti trattati e che posso aiutare a fissare meglio i concetti esposti durante il corso.